I due, un uomo di 33 anni e una donna di 32, traditi da una violenta lite. Giunti sul posto i poliziotti scoprono l'ingente quantitativo di droga
Roma, 23 aprile 2022 - I vicini segnalano una lite e i poliziotti quanto arrivano scoprono un supermercato dello spaccio. Gli agenti sono intervenuti in zona Val Melaina, all'interno di un appartamento, dove era stata segnalata una lite. Una volta arrivati sul posto ad attenderli c'era il proprietario dell'immobile: l'appartamento era stato occupato contro la sua volontà da un uomo e una donna, l'interessato informava gli agenti del sospetto che i due fossero dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Ad aprire la porta ai poliziotti la donna, agitata e con diverse ecchimosi sul volto. All'interno dell'abitazione vi era un uomo, anche lui con segni di percosse ed entrambi riferivano di essere stati aggrediti dal proprietario di casa. Gli agenti, in quel frangente, notano sul tavolo del soggiorno involucri contenenti cocaina e delle dosi di hashish: "Per uso personale", spiegavano i due interrogati dai poliziotti. Scatta la perquisizione domiciliare.
Nell'abitazione sono stati trovati 801 panetti confezionati in 72 buste sottovuoto, per un peso totale di 81,820 kg, tutti contenuti all'interno di 3 borsoni; 1,760 kg di cocaina suddivisa in 18 buste di plastica sottovuoto, tutto contenuto all'interno di una busta di plastica di colore giallo; 9,820 kg di marijuana suddivisa in 7 buste sigillate; diversi cellulari, 2 bilancini di precisione, 1 tagliacarte avente lama di cm 11.5 e manico di plastica e gomma di cm 13.5 intriso di sostanza stupefacente; 1 coltello in manico di gomma di cm 11.5 e lama di ceramica di cm 11.5 intriso di sostanza stupefacente; 1 sigillatrice elettrica per sacchetti sottovuoto; 830 euro in contanti suddivisi in banconote di diverso taglio, tutto successivamente posto sotto sequestro.
Terminata la perquisizione i due, 32 anni lei e 33 lui, con precedenti di polizia, anche specifici, vengono accompagnati agli uffici di polizia per la compilazione degli atti di rito e, avvisato il pubblico ministero di turno: per loro il rito direttissimo, all'esito del quale il Giudice ha convalidato gli arresti e ordinato l'applicazione della misura della custodia cautelare in carcere.
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