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L’estetica, la preservazione del tessuto dentale, la semplificazione delle procedure ma soprattutto la breve durata del trattamento hanno rappresentato negli ultimi anni i punti di riferimento del percorso evolutivo che sta interessando il campo dell’odontoiatria adesiva. Le aziende, su spinta delle esigenze cliniche e di mercato, hanno migliorato i materiali dentali con l’obiettivo di semplificare le procedure adesive e di rendere i trattamenti più rapidi, più economici ma allo stesso tempo conservativi ed estetici. Nel restauro diretto dei denti posteriori, l’introduzione degli adesivi universali e dei compositi bulk-fill ha risposto molto bene a queste esigenze. I compositi bulk-fill sono materiali che permettono, a differenza dei compositi tradizionali, l’applicazione di uno strato di materiale di spessore 4-5 mm grazie a un processo che garantisce una polimerizzazione ottimizzata anche in profondità. Attualmente sono disponibili in commercio in due versioni che rendono la tecnica di applicazione completamente differente:
– compositi bulk-fill flowable a bassa viscosità, che scorrono bene sul pavimento della cavità colmando i sottosquadri, ma non possono essere modellati in superficie; – compositi bulk-fill modellabili ad elevata viscosità con scarsa bagnabilità, ma fortemente modellabili.
Un nuovo approccio è rappresentato dal composito termoviscoso VisCalor (Voco), che riesce a unire i vantaggi delle due sistematiche bulk-fill grazie alla viscosità variabile del composito in base alla temperatura: fluido a 68°C; viscoso, quindi modellabile, a temperatura corporea. Questo permette di effettuare restauri di I e II classe in un unico passaggio, accelerando i tempi di trattamento.
Caso clinico Una ragazza di 19 anni si presenta presso la nostra struttura richiedendo il trattamento di due lesioni cariose asintomatiche a carico degli elementi 4.6 e 4.7. Dall’esame radiologico escludiamo coinvolgimento dello spazio endodontico. Isoliamo il campo con diga di gomma e, prima di rimuovere il tessuto cariato, eseguiamo uno stampo della superficie occlusale dei due denti da trattare con diga liquida (fig. 1). Dopo aver rimosso il tessuto infetto ed eseguito il protocollo adesivo (mordenzatura selettiva dello smalto per 30 secondi più adesivo universale Futurabond U, Voco) si applica nella cavità il composito termoviscoso VisCalor attraverso l’apposito dispenser (figg. 2 e 3). A riempimento ultimato, quando il composito ha raggiunto un grado di viscosità elevato, si stampano le superfici occlusali usando la matrice di diga liquida ricoperta da una striscia di teflon come separatore (occlusal stamp technique) (fig. 3). A diga smontata, con una carta da articolazione a 40 micron, è possibile valutare la presenza di precontatti occlusali minimi, per cui le fasi di rifinitura e lucidatura sono più rapide.
Come nel caso clinico mostrato, grazie all’utilizzo dei nuovi compositi bulk-fill con viscosità termocontrollata, l’ottimizzazione dei tempi operatori alla poltrona è garantita, riuscendo a ottenere dei restauri con proprietà meccaniche ed estetiche del tutto simili a quelle dei restauri ottenuti con tecnica a strati. La crescente pressione economica sul sistema odontoiatrico e, in molti casi, la mancanza di risorse economiche da parte dei pazienti per sostenere le cure, portano alla necessità di eseguire trattamenti per restauri posteriori affidabili, facili, veloci e quindi più economici, da utilizzare in alternativa alle soluzioni più impegnative. Questo giustifica lo sviluppo dei compositi bulk-fill a viscosità variabile.
Odontoiatra presso il Centro di odontoiatria infantile dell'ospedale generale regionale “F. Miulli” di Acquaviva delle Fonti (Bari)
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